PER ANTICHI SENTIERI
(Percorso Nr. 4 da "L'Altra Valle d'Aosta - Itinerari storici culturali e ambientali")

Successione
Ponte sul torrente di Nantey (902 m)
Badery (1105 m)
Champ (830 m)

Caratteristiche
Facile mulattiera e carrabile

Tempo di percorrenza
2 ore e 40 minuti

Accesso
Da Pont-Saint-Martin si imbocca la strada per Perloz. Superato l'abitato di Marine, si devia sulla destra in corrispondenza di un tornante e si raggiunge il ponte sul torrente Nantey

Descrizione
Il ponte sul torrente Nantey segna l'inizio di questo percorso che collega alcuni villaggi del comune di Perloz non ancora raggiungibili in automobile. Sulla destra orografica del torrente, poco sopra il ponte, si trovano due mulini con tetti a una sola falda, caratteristica di numerosi mulini valdostani. L'edificio a monte è particolarmente interessante in quanto ancora attrezzato. Sotto lo sporto del tetto sostenuto da pilastri in pietra e malta si trova il sostegno in legno per la bilancia, la porta d'accesso al mulino con architrave in pietra e numerose date incise sulle pietre della muratura. Al di là del ponte la mulattiera si inerpica subito con una serie di tornanti nel folto del bosco raggiungendo la cappella di Ruine. L'edificio, il cui trave è datato 1744, reca in facciata resti di dipinti raffiguranti l'Addolorata, San Grato e San Francesco di Sales. Tra la vegetazione si possono intravedere le abitazioni di Cleyve il cui toponimo deriva dal termine latino cliva ovvero pendio. Il villaggio è suddiviso in due nuclei: di fronte alla cappella si trova un complesso di edifici ormai in completa rovina ed invasi dalla vegetazione: a ovest si possono notare delle piccole case a quattro piani, di cui tre forniti di balconi per l'essiccazione.

Oltre l'edificio religioso proseguono ancora il bosco e la mulattiera che, sostenuta a monte e a valle da muri in pietra a secco, ci conduce a Badery, villaggio aggrappato al pendio con inclinazione più forte che a Cleyve. Le abitazioni sono quasi tutte di tipo concentrato e la loro architettura e del XIX secolo o dell'inizio del XX: finestre molto larghe con collarini intonacati, fessure verticali per l'aerazione di solai e fienili, archi a sesto ribassato al livello delle stalle e scale in legno per collegare i balconi dei diversi piani.

Sopra il villaggio alcuni edifici meritano attenzione: un rascard ad uso collettivo realizzato con tronchi di larice incastrati agli angoli, con aia di battitura centrale ma senza chiusura dei locali di essiccazione dei covoni. Il rascard era sorretto da funghi interamente in pietra; oggi ne rimangono solo due, mentre in origine dovevano essercene dodici. A monte del rascard troviamo la scuola con al piano terreno le stalle voltate e due scalinate in pietra che conducono al primo piano ove si trovano un'aula e l'alloggio per la maestra. Sopra la porta di accesso è dipinta la scritta "Scuola di Ruine-1946".

A sinistra della scuola una piccola casa con stalla e abitazione conserva su un collarino dei dipinti naif. Seguiamo il tracciato principale; la mulattiera in costa ci conduce senza fatica all'attraversamento di un torrente e alla deviazione sulla sinistra per Pré-Premiere. Il villaggio, composto da case dislocate lungo alcuni sentieri pianeggianti che corrono paralleli, è per la maggior parte abbandonato. Subito incontriamo una casa con essiccatoio per le castagne, segue poi una casa concentrata con capriata il cui trave di colmo è datato 1862 e riporta anche se difficilmente leggibili, le iniziali del costruttore. La mulattiera prende a scendere attraverso i numerosi terrazzamenti; il bosco ci accompagna sino a un gruppo di tre edifici che circondano una piccola piazza con fontana datata 1947.

Proseguendo giungiamo a Darbellet che ci appare all'improvviso al termine del bosco. Il villaggio è composto da una grossa casa concentrata del 1824 a quattro piani con stalle, abitazione, camere e fienile, accessibile dal retro con ponton in legno sorretto da due mensole in pietra; a questo edificio più antico sono addossate altre due costruzioni di dimensioni più ridotte. La mulattiera è poi interrotta dalla carrabile che sale dal ponte di Ruine, ma riprende subito dopo attraverso i fitti terrazzamenti sino all'incrocio, nei pressi della casa di Crétaz, con la nuova mulattiera che porta a Champ. Quest'opera ha cancellato parte del tracciato dell'antico ru (canale di irrigazione) di Champ che prendeva l'acqua dal torrente Nantey e con percorso tortuoso irrigava numerosi terreni agricoli appartenenti sia al comune di Perloz sia al comune di Lillianes.

Scendendo si perviene in breve all'antico villaggio di Champ posto sull'alto di un promontorio roccioso dominante la valle del Lys.

Particolarità architettoniche
La maggior parte delle case è di tipo concentrato, con sporti dei tetti assai pronunciati; le facciate principali presentano numerose aperture rivolte verso corti aperte.

Gli edifici hanno un'architettura generalmente molto semplice ad eccezione di quelli posti nei pressi della cappella. Entriamo nel villaggio e attraverso uno stretto cammino raggiungiamo una bella casa concentrata a quattro piani, con pietra d'angolo datata 1806 e collarini alle finestre. Superate altre due case concentrate poste a est scendiamo e giungiamo ad una vasta casa evolutiva del XVIII secolo. Gli annessi posti sui due lati estremi della facciata recano date e iniziali incise sulle pietre d'angolo.

Le stalle hanno volte a botte e il piano abitativo ha volte a crociera; lo sporto del tetto è sorretto da due imponenti pilastri simmetrici. A lato di questo edificio si trova una casa di impianto medioevale; la facciata est presente tre piani di archi che formano al primo e al secondo piano due loggiati coperti da una serie di piccole volte a crociera. La facciata sud è caratterizzata da tre piani di balconi con mensole dentellate; il trave di colmo reca incisa la data 1741. Da notare sulla falda ovest del tetto due imponenti camini.

Eccoci quindi al grenier datato 1671 in ottimo stato di conservazione. E' composto da una parte in legno sorretta da sei funghi e da un basamento in pietra utilizzato per la conservazione di alimenti. Da notare la simmetria della facciata nord e la capriata unita alla parte sottostante da un montante. Poco più in basso sorge la cappella dedicata alla presentazione di Maria Vergine. Fondata nel 1670 presenta in facciata resti di affreschi ormai illeggibili.

Pubblicazione della Regione Autonoma Valle d'Aosta a cura di:
Assessorato del Turismo Sport e Beni Culturali
Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali
Assessorato dell'Ambiente, Territorio e Trasporti